La quindicesima legislatura della Repubblica
italiana si è chiusa oggi, 6 febbraio 2008, con tre anni di anticipo
rispetto alla sua "morte naturale". Morte prematura, dunque, contro la
quale neanche il volenteroso accanimento terapeutico del Capo dello
Stato ha potuto nulla. Giorgio Napolitano ha infatti sciolto le
Camere, mentre il consiglio dei ministri ha individuato nel 13 e 14
aprile prossimi le date delle elezioni anticipate. Ancora non si sa se
passerà la proposta di election day, ossia l'accorpamento delle
amministrative e delle nazionali: la prossime settimana scioglierà
l'enigma, è infatti previsto un Cdm ad hoc sul tema.
'E' il momento, per tutte le forze politiche, di dar prova del senso
di responsabilita' richiesto dalle complesse prove cui l'Italia e'
chiamata a far fronte'. Così il presidente della Repubblica ha chiuso
la dichiarazione con cui ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a
sciogliere le Camere: 'La decisione e' divenuta obbligata, visto
l'esito negativo degli sforzi che ho doverosamente compiuto, nella
convinzione che elezioni cosi' fortemente anticipate costituiscano una
anomalia rispetto al normale succedersi delle legislature parlamenti e
non senza conseguenze sulla governabilita' del Paese'. Il presidente
della Repubblica ha espresso il suo 'rammarico per dover chiamare
nuovamente gli elettori alle urne' senza che la riforma elettorale
'sia stata approvata'. E ha ribadito l'esigenza 'di una maggiore
linearita', stabilita' ed efficienza del sistema politico
istituzionale. Il dialogo su questi temi, ora interrottosi, resta una
esigenza ineludibile per il futuro del paese. Mi auguro percio' che la
prossima campagna elettorale si svolga in un clima rispondente a
quell'esigenza da molti ribadita anche in questi giorni'.
''L'unico rammarico che ho per la legislatura che si e' appena
conclusa e' il non essere riusciti a sradicare quella che e' la
piaga piu' intollerabile per il Paese: quella delle morti sul lavoro''.
Lo ha detto il presidente della Camera Fausto Bertinotti
ricordando i quattro lavoratori morti oggi a Viterbo. ''Tra gli
auspici per la prossima legislatura - sostiene - mi auguro che ci sia
quello di caratterizzarla come la legislatura che metta fine alle
morti bianche''.
Appello condiviso dal presidente del Consiglio dimissionario Romano
Prodi, che oggi ha confermato l'impegno del governo a ultimare
finché resterà in carica gli impegni presi sulla sicurezza del lavoro:
"Incontrero' il ministro Damiano, subito dopo il Cdm - ha detto Prodi
-, in modo da accelerare i ritocchi ai provvedimenti che riguardano la
sicurezza del lavoro. Purtroppo anche oggi abbiamo avuto una tragedia
e quindi e' indispensabile andare avanti su questi temi. Per il resto
- ha spiegato Prodi - la mia presidenza riguardera' l'ordinaria
amministrazione ed i temi strettamente necessari".
"Ciò non era nelle mie intenzioni", ha detto Prodi riguardo all'esito
della crisi, "né nei miei auspici. Per questo ho fortemente sostenuto
il tentativo di Marini per trovare un ampio consenso sulla legge
elettorale".
"Non mi candidero' alle prossime elezioni - ha inoltre
annunciato il premier uscente -. Ho fatto questa scelta per
contribuire a rasserenare il clima''. Prodi ha anche assicurato di
essere "il garante del Pd", e che dunque la responsabilita' di
valutare le eventuali candidature e alleanze, e' "una responsabilita'
che sta sulle spalle di Veltroni".
Per quanto riguarda la vicenda Alitalia, Prodi ha detto che il governo
farà "certamente tutto il possibile per portare fino in fondo la
vendita" della compagnia. "Una vendita necessaria e indispensabile -
ha aggiunto -, che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare".
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