La campagna elettorale si chiude in polemica. Il
candidato del Pd, Walter Veltroni, intervistato da Rai News24, accusa
Silvio Berlusconi di non avere ''senso dello Stato'', perche'
inasprendo i toni della campagna elettorale rendera' piu' difficile,
dopo le elezioni, un dialogo sulle riforme. Inoltre, per Veltroni,
''c'e' qualcosa di inquietante'' negli insulti pronunciati da
Berlusconi agli elettori di centrosinistra e a Francesco Totti per il
suo sostegno a Rutelli. Il riferimento č al comizio romano in cui il
Cavaliere, riferendosi al calciatore romanista, ha detto "Quando uno
non c'č con la testa, non c'č...", mentre per il resto degli elettori
si č limitato a commentare di non credere che "gli italiani saranno
cosi' grulli da cadere" nel "tranello" di Veltroni e del Partito
democratico. ''In un Paese civile - prosegue Veltroni - gli avversari
si rispettano, gli elettori si rispettano. Come si permette di dare
dei 'grulli', e l'altra volta disse di peggio, a elettori che la
pensano diversamente da lui? C'e' dentro qualcosa di inquietante''.
''Chi prendera' un voto in piu' - ha aggiunto Veltroni - avra' la
maggioranza alla Camera e al Senato e governerā". Tuttavia sulle
riforme ci dovra' essere un confronto tra maggioranza e opposizione, e
proprio per questo - ha detto Veltroni - ''spettava invece
all'intelligenza di tutti capire che durante questa campagna
elettorale bisognava tenere toni di civilta', di non inasprire,
drammatizzare e personalizzare i toni: ma per fare questo bisogna
avere il senso dello Stato''. ''Questa e' la vera differenza, il senso
dello Stato e delle istituzioni: la considerazione degli interessi
generali del Paese come prevalente sugli interessi particolari e
personali. Ma e' quello che li' non si sa proprio dove stia di casa''.
Proseguendo nella sua polemica con l'avversario, al quale č tornato a
rimproverare di essersi sottratto a un contraddittorio tv, Veltroni ha
paragonato il programma del Pdl al finale del film di Federico Fellini
'Otto e mezzo', nel quale arrivano diversi musicisti ognuno dei quali
suona una musica diversa. Una battuta anche sulla manifestazione del
Pdl a Roma (quella al Colosseo), che per Veltroni ''e' stata un
fallimento, era semideserta''.
Spostandosi a Radio Anch'io, poi, il candidato del Pd ha spiegato che,
se otterrā la maggioranza, il suo ''sara' il governo con il piu' alto
numero di donne nella storia della Repubblica'' Veltroni ha ricordato
di ''aver mantenuto tutti gli impegni finora presi'' in tema di
accesso delle donne alle cariche pubbliche, a partire dal numero di
elette all'assemblea costituente del Pd, fino a quello delle
parlamentari del partito nella futura legislatura.
''Se governassi - ha assicurato anche il leader del Pd - tagliare la
testa alla piovra sarebbe il mio massimo impegno''. E di nuovo toni
polemici per Berlusconi, che ha definito un eroe Mangano, condannato
per reati di mafia: ''Questa e' una strizzata d'occhio alla mafia'',
ha commentato Veltroni, secondo il quale, invece, ''non puo' esserci
un governo serio che accetti passivamente l'esistenza di queste
realta'''.
Veltroni ha poi ribadito che non intende dimettersi da segretario del
Pd in caso di sconfitta elettorale. ''Io sono segretario dalla fine di
ottobre - ha ricordato - in pratica ho cominciato a guidarlo quattro
mesi fa, e in questo periodo abbiamo fatto un lavoro gigantesco''.
''Credo che il Pd - ha proseguito - avra' un grandissimo successo
elettorale e che questo permetta la vittoria; ma comunque avremo un
successo''.
Dal canto suo, Silvio Berlusconi, intervistato durante 'Mattino 5', si
č detto "assolutamente certo di una nostra vasta affermazione".
''Conosco gli ultimi sondaggi", ha aggiunto il leader del Pdl:
''Volteremo pagina e daremo il via alla strada verso lo sviluppo''. Il
Cavaliere ha promesso che svolgera' ''al meglio delle sue possibilita'''
i doveri di governo, nonostante ''un lavoro difficile che dovra'
essere affrontato con una grande preoccupazione''. Parlando a Radio
Anch'io, Berlusconi ha poi spiegato che "l'Italia e' in un momento
difficilissimo, oltre alla situazione difficile dell'economia europea,
l'Italia ha in piu' l'eredita' drammatica di questo governo. Ho
cercato di spiegare che dovremo avere una larga maggioranza
parlamentare per poter prendere decisioni difficili e in qualche caso
anche impopolari per poter cambiare le cose e far uscire l'Italia dal
declino''.
Tra i provvedimenti da prendere per far ripartire l'Italia, ha detto
poi Berlusconi, c'e' anche quello per ''tagliare la casta della
politica''. ''Trecentomila italiani - ha spiegato - che fanno il
mestiere della politica e che si portano dietro le segretarie, gli
uffici stampa, le sedi estere, gli autisti, le auto blu che ci costano
quello che ci costano. Siccome i signori della sinistra sono questi,
e' chiaro che hanno paura per i loro costi personali''. |