Mumia Abu-Jamal non trova ancora giustizia, ma
almeno gli sarà risparmiata la pena di morte. Un tribunale d'appello
federale degli Stati Uniti, infatti, ha annullato oggi la condanna a
morte contro il giornalista americano in carcere dal 1982 per
l'uccisione di un poliziotto. Jamal si è sempre proclamato innocente.
Attivista
dell'organizzazione rivoluzionaria afro americana delle Pantere Nere,
Jamal era soprannominato "la voce dei
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senza voce" per le sue critiche alla polizia e
alla classe politica. Seguì in particolare la repressione della
comunità afroamericana MOVE di Philadelphia: un gruppo di famiglie che
occupava una serie di edifici nella città americana. Per sfollarle,
nel 1978, la polizia fece ricorso agli esplosivi al plastico,
bombardando letteralmente gli edifici e causando una carneficina in
cui persero la vita anche molti bambini.
Con due voti favorevoli e uno contrario la corte di appello di
Philadelphia ha respinto la richiesta di Mumia Abu-Jamal, che si è
sempre proclamato innocente e voleva fosse celebrato un nuovo
processo. La pena sarà convertita nel carcere a vita. I giudici hanno
preso in considerazione gli atti processuali del
1982, hanno deciso di commutare la pena.
Nel dicembre 1981, Mumia Abu-Jamal fu ferito durante una sparatoria a
Filadelfia, arrestato e accusato dell'omicidio di un poliziotto.
Nonostante il fatto che lui si proclamasse innocente, le
contraddizioni e le presunte violazioni dei suoi diritti, fu
condannato a morte nel luglio 1982.
(Da Wikipedia):
"Dopo il 1978 denunciò la violenta repressione che colpì la comunità
MOVE e, nel 1981, seguì il processo contro il suo fondatore, John
Africa, che fu infine prosciolto. Il sostegno di Mumia a MOVE esasperò
i politici e la polizia di Philadelphia e gli valse il licenziamento
da una delle stazioni radio dove lavorava. Per mantenere la sua
famiglia, Mumia fu costretto a lavorare come tassista di notte.
Il 9 dicembre 1981, all'alba, Mumia Abu-Jamal fu gravemente ferito nel
corso di una sparatoria nel quartiere sud della città, dove aveva
appena portato un cliente. Arrestato, fu accusato dell'omicidio di un
poliziotto, Daniel Faulkner, ucciso in quella sparatoria. Malgrado i
suoi dinieghi e l'assenza di suoi precedenti giudiziari, un'inchiesta
molto discussa (a livello delle perizie balistiche, dei rilievi di
impronte, delle prove non effettuate etc.) portò all'imputazione di
Mumia e alla sua comparizione davanti al tribunale di giustizia della
Pennsylvania.
Nel luglio 1982 è stato condannato alla pena di morte nonostante,
secondo la difesa, diverse contraddizioni e violazioni dei suoi
diritti.
Nel giugno 1999 un vecchio sicario, Arnold Beverly, ha confessato a
uno degli avvocati di Mumia di aver ucciso il poliziotto Faulkner, in
un quadro di collusioni tra polizia e mafia. La confessione di Beverly
non è stata tuttavia tenuta in considerazione.
Intorno al processo e alla condanna di Mumia si è creata una
mobilitazione internazionale e Mumia è diventato un simbolo della
lotta contro la pena di morte".
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