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Cento piazze per la Cgil |
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Il 27 il sindacato in piazza per i redditi |
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Indice
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Direttivo Cgil |
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Il 27 il sindacato in piazza per i redditi |
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Guglielmo Epifani ha proposto oggi (9 settembre) al direttivo della Cgil manifestazioni in tutte le principali città italiane per la difesa dei diritti e dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e per il cambiamento della politica economica, sociale e fiscale del
governo. Epifani ha sottolineato che l'iniziativa, che si svolgerà
sabato 27 settembre, non è contro Cisl e Uil, ma serve a sostenere le priorità del
sindacato. E ha chiesto al governo «un cambiamento di indirizzo della politica economica, sociale e fiscale, secondo gli orientamenti contenuti nella piattaforme sindacale unitaria proposta quasi un anno fa». Per il segretario generale della Cgil, «le priorità del paese sono in questa difficile fase congiunturale caratterizzata anche da gravi crisi aziendali e interi settori produttivi, l'occupazione e il lavoro, le sue condizioni, la sua qualità, la sua sicurezza in una fase di persistente crisi economica». |
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di Paolo Serventi Longhi |
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Guglielmo Epifani è deciso: “Sono mesi che lo
diciamo. Non possiamo restare fermi di fronte a scelte che colpiscono i
diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati. Per
questo proponiamo manifestazioni in tutte le città italiane”. A un
comitato direttivo preoccupato e teso, il leader della Cgil ricorda di
avere proposto ripetutamente alla Cisl e alla Uil di costruire insieme
le iniziative a sostegno delle piattaforme, ma di avere riscontrato
“molte difficoltà”. Per questo la Cgil va da sola, almeno in questa
fase, per sostenere i diritti e i livelli di reddito di lavoratori
dipendenti e pensionati, messi fortemente in discussione – sottolinea
Epifani – dalle scelte del governo sui temi della politica economica,
dell’occupazione e del fisco, del mezzogiorno, del federalismo, del
pubblico impiego, della scuola e della sanità.
Tante sono state le iniziative unitarie a livello territoriale e di
categoria; i dipendenti pubblici e i lavoratori della scuola stanno
preparando grandi assemblee dei delegati di Cgil, Cisl e Uil per
programmare iniziative fino allo sciopero nazionale. La Cgil continuerà
a ricercare le forme della mobilitazione unitaria. Mancava però, manca
– come dice Epifani – l’iniziativa di carattere generale. Da parte
di Cisl e Uil è stata espressa la preoccupazione che la mobilitazione
non abbia connotati sindacali ma essenzialmente politici, contro il
governo di Silvio Berlusconi. Ma la Cgil rileva che è una
preoccupazione che non esiste perché i temi della propria iniziativa
sono esclusivamente sindacali e sociali, di merito.
Di fronte ad un governo che marcia a tappe forzate con un
consenso consistente, il sindacato non può che sostenere le proprie
piattaforme con iniziative forti da attuare prima che siano approvate la
finanziaria, già anticipata dal decreto di luglio, e tutte le tabelle
correlate. L’opinione, ma anche l’identità, della Cgil sono in
campo, a difesa dei redditi dei più deboli, ed Epifani ritiene che
quello che vale per il sindacato debba impegnare anche l’opposizione.
Ma le difficoltà con Cisl e Uil riguardano anche il negoziato
con la Confindustria sulle regole contrattuali. Il nodo, almeno finora,
è quello del tasso di inflazione programmata o “credibile” che gli
imprenditori continuano ad indicare su livelli troppo bassi e sul quale
sembrano cambiare parere ad ogni incontro. La Uil – dice Epifani al
direttivo - ha manifestato una disponibilità ad un accordo già in
premessa al negoziato. La Cisl media ma è disposta a firmare. La Cgil
conferma la volontà di lavorare per raggiungere un accordo che valga
per il maggior numero di lavoratori. E la posizione preoccupata
sull’inflazione e sui livelli dei contratti (ad esempio) può
condizionare positivamente il negoziato. “Ma non voglio – afferma
Epifani – che chi ha minore forza contrattuale sia lasciato
solo”. |
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(www.rassegna.it, 9 settembre 2008)
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